Descrizione
Il Grosso d’argento da due soldi della zecca di Pisa, la moneta rappresenta la risposta pisana all’emissione, nel 1252, del fiorino aureo da parte della potentissima Firenze e viene coniata anche in conseguenza dell’approvvigionamento di metallo prezioso estratto dalle miniere della Sardegna sotto il controllo di Pisa. Il diritto di zecca era stato concesso da Federico I a Pisa nel 1155 anche se alcuni studiosi sostengono che lo ius cudendi probabilmente era già stato elargito, in precedenza, da Corrado II o direttamente mutuato dal periodo longobardo. Il Grosso pisano al tipo della Vergine con il Bambino e dell’aquila viene coniato con diametro variabile tra i 22 e i 24 millimetri e peso variabile fra 3 e 4 grammi, con i ben noti margini di variabilità dovuti alla coniazione manuale a martello. Le ultime emissioni di questo importante tipo di moneta grossa in argento del Medioevo italiano si collocano tra il 1290 e il 1313.
Misure: diametro mm. 22
Periodo: Secolo XIII