Doppia del S. Paolino – Sec. XVIII
Una della più rare emissioni lucchesi del Settecento, la doppia del San Paolino datata 1758 ha alle spalle una storia misteriosa. Battuta, come le doppie del 1749 e del 1750, la doppia del San Paolino nacque da un’iniziativa dei Commissari della Zecca che, proposero al Consiglio Generale della Repubblica di variare il conio di rovescio della moneta aurea (il dritto era occupato dallo stemma della Repubblica) sostituendo il Volto Santo con l’effigie del Patrono secondo un modello proposto dal giovane incisore lucchese Giovan Battista Tonelli. Della nuova doppia, tuttavia, nei documenti d’archivio si perdono presto le tracce come se, dopo un iniziale entusiasmo, il progetto fosse caduto in disgrazia presso le autorità. La vera ragione dell’oblio in cui cadde la doppia del San Paolino, tuttavia, è da ricercare nella tradizione stessa della monetazione lucchese: dal medioevo in poi, infatti tutte le emissioni in oro della zecca di Lucca avevano ritratto, senza eccezione, il Volto Santo, simbolo identificativo dello stato e sigillo di garanzia per la moneta medesima. San Paolino, figura pur benevola e familiare per il popolo lucchese, non avrebbe certo potuto competere, a livello d’immagine⬝, con il Santo Volto e sostituirlo a quest’ultimo sulla più preziosa moneta dello stato sarebbe risultata, dunque, un’operazione estremamente azzardata e quanto mai controproducente.
Scheda:
- Dimensioni: 23 mm.
- Indice catalogo: 10037
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